POLAROID
My Sweet Quarantine è il racconto del tempo vissuto nella mia abitazione;
un tempo che spesso si è dilatato fino a varcare la soglia del sogno.
Ore che perdono consistenza, scandite dal solo cambiamento di luce nella stanza.
Dieci Polaroid descrivono i primi mesi di chiusura, l’esterno visto dal mio appartamento;
l’albero spoglio che vedo dalla finestra, lo stesso che dopo settimane inizia a germogliare,
Il letto sfatto per giorni, la lentezza di quotidiani gesti casalinghi
e infine l’ultimo giorno prima dell’uscita.
Nella seconda zona rossa, invece, la ricerca verte all’interno del corpo;
ciò che avviene dentro di me dopo aver contratto il virus,
il malessere, la febbre, il disagio psicologico sono il soggetto.
È un viaggio verso l’interno; l’epidermide è il confine fra me il virus e l’esterno.
Stretta nel perimetro del mio letto la malattia diviene ricerca, meditazione, ascolto.